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«Da questi versi si conferma in pieno l'intelligenza poetica di un autore che non cade nell'errore di muoversi in senso univoco, ma che nella sua meditazione sa, anche per esperienza, che la lettura critica dell'esserci e del mondo offre ogni volta numerose sfaccettature, nuove possibili rivelazioni. Ed è un mondo, quello che rientra nel vasto campo visivo di Toni, nel quale, tra un abisso metaforico e l'altro, pure "occhieggia una bellezza ruvida e transitoria". E non è poco, nell'aspro manifestarsi quotidiano di immagini belle e tremende, fragilissime e mirabili, come quelle, ci dice con pronuncia asciutta e scandita il poeta, con vigore espressionistico e insieme con umanissima pietas, di "quei corpi da proteggere", quelli che lui stesso vedeva "alla stazione: denti su denti, / crani su crani"». (Dalla prefazione di Maurizio Cucchi)